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1 settembre 2015
SOTTO
3 settembre 2015
SOTTTTO
SONO OTTO LE LETTERE SE DICI DICIOTTO x2
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
BIANCHIBIANCHI
E VENTICINQUE NERI SOTTOSTIMATI
70
4 settembre 2015
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70
70
S0S
S0SOTTOSTIVATI
A
8 settembre 2015
12 settembre 2015
Ancora A
V
V
H
ACCADE
A
18 settembre 2015
SOTTO
R
SOTTOROTTA E SENZAMETA
20 settembre 2015
qui
METASTRADA
A
21 settembre 2015
CAMBIAMENTO
CAMBIAMENTO
CAMBIAMENTO
CAMBIAMENTO
22 settembre 2015
SDRAIATO SULL'ULTIMO SCALINO SBADIGLIO'
noiA
A
V
N
T
I
23 settembre 2015
A
... ...sentì rispondere, con voce perentoria, dopo l'ennesimo TOC TOC, da dietro la porta chiusa. Spinse e la porta scivolò lenta disegnando un quarto di cerchio verso una penombra
silenziosa e avara di rilievi. Lui era lì.
Lui, grande dalle spalle larghe, anziano
ma non troppo, spalle al muro, era lì,
seduto a terra sotto un lenzuolo bianco,
forse, perché del bianco resta ben
poco nel buio, o quasi, di una stanza.
Penombra.
Penombra o quasiluce di una luce
spenta e dimenticata da giorni.
Lei accenno due passi e balbettò
un terzo che ritrasse come in un
lieve e armonico passo di danza
femminile samoana. Pose sul
pavimento una bottiglia
d'acqua, un pacchetto di
tabacco, uno di cartine e,
accennando un -non puoi
solo fumare e bere...-, si
voltò tirandosi la porta
che, con un silenzioso
alito di vento, si
accostò allo stipite.
La penobra diventò
buio, il buio si
gonfiò di silenzio
e nella stanza
tutto rimase
immobile.
Lui,
respirava.
CONTINUA ...
DI PORTA IN PORTA
24 settembre 2015
cosa importa se resto qui
immobile a respirare
NOIA
25settembre 2015
28settembre 2015
29settembre 2015
BIANCO
SOTTO
SOPRA
CONTINUA... ...Il TOC TOC del giorno seguente non ebbe risposta e si trsformò in un deciso TOCTOCTOC ... TOCTOCisei? e Lei, timorosa, spinse leggermente la porta rinnovando un "cisei?" tremolante. Il buio cedette a una timida penombra che accompagnò i soliti due passi e mezzo di Lei che divennero tre, quattro e poi cinque per allungare una mano e scuotere leggermente quella che sembrava, sotto il lenzuolo bianco, la spalla destra di Lui. - AVANTI - si sentì nel sussulto che fece ondeggiare dando nuovi volumi al monolite bianco di cotone. - Dormivi?... e non puoi solo dormire, fumare e bere. -
Lui non dormiva da tre giorni (se solo sapesse quali erano i giorni) e neanche quella mattina (se solo sapesse quale erano le mattine) si era lasciato andare a tale debolezza. Lui respirava, silenziosamente, lentamente, costantemente respirava aria buia sotto un manto che, forse, era bianco.
RESPIRO
Non parlare o non rispondere agli stimoli esterni era stata l'ultima scelta di quell'ultima notte (se solo sapesse quali erano le notti).
SILENZIO
Un altro giorno e sarebbe arrivato anche all'immobilità ma quell'AVANTI tirato fuori all'improvviso lo riportò indietro di una notte. Un'altra notte. TOC TOC, silenzio, porta, penombra, duepassiemezzo, acqua e tabacco e ancora porta che si accostò allo stipite. Buio. Lui rimase immobile seduto, spalle al muro, a respirare aria. Fuori pioveva e Lui ne sentiva il lieve fruscio mentre, nell'immobilità acquisita, inumidiva di lacrime il manto, forse bianco ma visibilmente nero, di cotone.
30settembre 2015
NONDISTURBATELADIFFUSIONEDELNERO
SOTTOBOSCO
1 ottobre 2015
ESOTTOPELLE
SOTTOSOTTONONHOMAIPRETESOUNSOPRA
ORA
ANCHE
E
ADESSO
preferisco stare ailati
ITALIA
A
I
L
A
T
I
evitando il bianco